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L'intervento di artroprotesi del ginocchio consiste nel ricostruire chirurgicamente l’articolazione formata dai condili femorali, dal piatto tibiale ed eventualmente dalla rotula mediante posizionamento di componenti artificiali metalliche e di polietilene. Le protesi hanno rivoluzionato il trattamento di malattie assai invalidanti quali l’artrosi e l’artrite reumatoide che sono causa di fenomeni distruttivi della superficie della cartilagine articolare e che provocano dolore e limitazione funzionale.
Negli ultimi anni la tecnologia ha sviluppato numerosi modelli protesici, ispirati a principi meccanici e biologici diversi al fine di meglio riprodurre la fisiologia articolare. Attualmente i materiali utilizzati hanno lunga durata.
Gli scopi della protesizzazione del ginocchio sono quindi: risolvere il dolore, fornire un’articolazione dotata di buona capacità di movimento e di stabilità, correggere le deviazioni assiali, migliorare la qualità della vita.
INDICAZIONI
Numerose patologie possono compromettere la funzionalità del ginocchio con insorgenza di dolore e di limitazione funzionale che assumono carattere ingravescente con il passare degli anni o in pochi mesi; le più importanti sono:
• artrosi primaria e secondaria del ginocchio
• necrosi dei condili
• artrite reumatoide o altre forme artritiche
• esiti di frattura
• esiti o insuccessi di osteotomie
INTERVENTO
L'intervento di artroprotesi di ginocchio avviene generalmente in anestesia spinale con sedazione.
Si pratica un’incisione centrata sulla rotula che avrà lunghezza variabile non superando in generale i 15-20 cm potendosi in particolari condizioni rendersi necessario l’ampliamento della medesima. Raggiunta l’articolazione del ginocchio, si asporteranno le superfici articolari del femore e della tibia e si posizioneranno le componenti definitive, che generalmente vengono cementate.
A questo punto, dopo aver testato la stabilità e l’articolarità dell’impianto, si procederà con l’emostasi ed alla sutura per strati fino alla cute. Viene posizionato un drenaggio per la raccolta del sangue .
Il post-operatorio generalmente avviene secondo le seguenti tappe:
• 1° giornata: rimozione drenaggio articolare e inizio della FKT assistita (Kinetech)
• 2°-3° giornata: continua la FKT assistita e FKT passiva con il fisioterapista.
• 3°-13° giornata: Recupero dell'articolarità globale, il potenziamento muscolare, l'addestramento e passaggi posturali, la rieducazione al passo con ausili, l'addestramento all'uso delle scale
CONTROINDICAZIONI
Le controindicazioni all’intervento di protesi del ginocchio devono tenere in considerazione i rischi legati alle condizioni generali del malato (cardiopatia grave, insufficienza respiratoria, diabete scompensato, insufficienza renale, immunodeficienza ecc.) che dovranno far porre attenzione all’indicazione chirurgica; inoltre la condizione psicologica del malato e la compliance (capacità del malato di adattarsi e di accettare le terapie proposte dal medico) sono altrettanto importanti.
In generale le controindicazioni assolute alla protesi sono:
• infezioni articolari
• setticemie
• gravi malattie sistemiche
• grave obesità
• insufficienza vascolare grave
COMPLICANZE
Le complicanze sono principalmente rappresentate da:
- rischio anestesiologico generico e post operatorio (maggiore in relazione a patologie sistemiche più o meno gravi),- tromboflebite - embolia polmonare - fratture intraoperatorie – infezioni dell’impianto protesico - mobilizzazioni precoci o tardive della protesi – zoppie - dolore - lesioni nervose - lesioni vascolari - lesioni muscolari o tendinee – calcificazioni peri protesiche -
Il rischio di ogni possibile complicanza è affrontato da adeguata attività di prevenzione specifica: antibiotica, antitrombotica, pianificazione e studio pre operatorio, scelta della tipologia protesica, rigorosa tecnica chirurgica, adeguato trattamento riabilitativo . Una percentuale di Pazienti (in media il 5 %) può presentare dolore residuo anche dopo un intervento correttamente eseguito e senza apparenti complicanze meccaniche dell’impianto protesico.
PROGNOSI
La prognosi per un ritorno completo alla vita normale di relazione può configurarsi in sei mesi.