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Cos'è l’impingement femoroacetabolare
L’impingement femoroacetabolare (FAI), non è altro che un conflitto tra due strutture anatomiche, l’acetabolo e il femore prossimale. Può essere dovuto a molteplici anomalie anatomiche del femore, del bacino o di entrambe le strutture, pertanto non può essere definita come una patologia in senso stretto, ma piuttosto come una condizione anatomico- funzionale in grado di alterare la biomeccanica dell’anca e favorire nel tempo l’insorgere di una osteoartrosi primaria. La prevalenza nella popolazione è ancora dubbia, gli studi forniscono un’ampia forbice che va dal 15% al 25% a secondo degli autori e dei metodi di studio e della popolazione osservata.
Esistono due meccanismi alla base dell’impingement femoroacetabolare (FAI) che rappresentano oggi il fondamento biomeccanico per la patologia dell’impingement femoroacetabolare: il primo tipo è definito come FAI tipo CAM, ovvero conflitto a "camma", il secondo viene denominato FAI tipo PINCER, ovvero conflitto a "tenaglia".
Il FAI tipo CAM, è dovuto ad una anormalità della testa femorale;in sostanza la testa femorale non sferica provoca una mancanza di coerenza con la superficie acetabolare . Nella giunzione tra la testa ed il collo del femore vi è un piccola "eccedenza di osso" chiamata "bump". Durante il movimento dell'anca questa salienza ossea entra in conflitto con il labbro acetabolare e con la cartilagine dell'acetabolo che viene quindi ripetutamente traumatizzata . A lungo andare questo processo innesta una degenerazione progressiva in senso artrosico dell'articolazione .
Il secondo meccanismo di realizzazione dell’impingement è l’effetto-pinza (PINCER), risultato di una copertura acetabolare eccessiva della testa femorale, che genera un contatto lineare tra il margine acetabolare e l’interfaccia testa-collo femorale, in presenza di una testa femorale morfologicamente normale. L’eccessiva copertura anteriore provocherà dolore durante la flessione e la rotazione interna dell’anca, mentre l’eccesso di parete posteriore darà un conflitto durante l’estensione e la rotazione esterna.
Come si fa la diagnosi di Impingeemt femoro acetabolare
Principalmente, i pazienti riferiscono un dolore inguinale o anteriore. Il dolore inizialmente compare solo quando si sforza l’articolazione o vengono mantenute particolari posizioni. Il dolore da saltuario tende ad essere sempre più ricorrente ed inizia a limitare le attività sportive o lavorative intense. Quando è già alterata la meccanica della marcia il dolore viene riferito come irradiato anche verso il ginocchio. Spesso è presente un dolore a “C” capovolta che i pazienti indicano con il dito e che, partendo dall’inguine, sale verso la spina iliaca antero superiore e riscende fino al trocantere maggiore. In alcuni casi i pazienti riferiscono ricorrenti blocchi articolari che sono suggestivi per la presenza di lesioni labbrali o frammenti liberi articolari.
In primo luogo nell’esame clinico anamnestico bisognerà escludere altre possibili origini del dolore (come lombalgie, pubalgie, necrosi avascolari della testa del femore) e valorizzare la presenza di patologie o anomalie dello sviluppo psicofisico come Perthes, epifisiolisi, displasia, per poi affrontare in modo approfondito l’obbiettività dell’anca. Anche il tipo di attività sportiva praticata, nonché il livello a cui viene svolta, rappresenta un elemento rilevante anche in virtù del fatto che il FAI è la causa più frequente di coxalgia nel giovane sportivo. Per fare tutto questo è importante un corretto esame fisico che deve essere effettuato da uno specialista ortopedico.
Quali esami
L'esame radiografico del bacino, eventualmente associato a specifiche proiezioni radiografiche dell'anca, permette un prima e valida valutazione nonchè di confermare il sospetto clinico . La Risonanza Magnetica , permette una precisa valutazione del danno condrale e dalla flogosi articolare.
Come si cura ?
Nelle forme lievi si tenta il trattamento conservativo . La riabilitazione ha l'obiettivo di correggere eventuali scompensi posturali e migliorare la cerniera rachide - bacino. In caso di danno della cartilagine può essere associata la terapia infiltrativa con acido ialuronico eseguita in ecoguida.
Nelle forme intermedie la chirurgia biologico conservativa si prefigge di curare e rimuovere l'anomalia anatomica ed eventualmente riparare le strutture lesionate come il labbro acetabolare; può essere eseguita sia in artroscopia che a cielo aperto.
Nelle forme avanza quando si sono già istaurati dei processi artrosico-degenerativi il trattamento chirurgico è lo stesso dell'artrosi dell'anca con la chirurgia protesica riservata i casi più gravi dove è presente dolore e funzionalità ridotta.